Dal 2021 BrioAgro misura la qualità dell’aria nelle carrozze della metropolitana di Siviglia e utilizza i suoi dispositivi per misurare la qualità dell’aria nelle serre e negli spazi chiusi, persino in alcuni spazi aperti rurali.
Gli indicatori che BrioAgro fornisce in tempo reale ai suoi clienti con dispositivi in serre, magazzini, aziende agricole o edifici sono:
- CO₂ misurata in [ppm]
- Temperatura, misurata in [ºC]
- Umidità relativa, misurata in [%]
- DPV (deficit di pressione di vapore), misurato in [KPa]
- Deficit idrico, misurato in [g H2O/kg di aria]
- Formaldeide misurata in [µg/m³]
- PM10 misurato in [µg/m³]
- PM2,5 misurato in [µg/m³]
- PM1 misurato in [µg/m³]
Utilizziamo un valore di riferimento per l’anidride carbonica (CO₂). I valori ideali in ambienti con persone o animali dovrebbero essere compresi tra 400 e 550 ppm; quando si superano valori di 1.000-1.200 ppm, è necessario adottare misure e provvedere alla ventilazione. UNIVERSITÀ COMPLUTENSE DI MADRID

7 giorni di misurazione della qualità dell’aria. Specificamente CO₂ [ppm] in una serra di pomodori ad Almeria, Spagna. Dicembre 2022.
Misurazione della qualità dell’aria. Particelle in sospensione
Un ingrediente principale di questa combinazione è il particolato (PM). Il particolato è una materia solida o liquida sospesa nell’aria che ci circonda e viene solitamente classificato in base al suo diametro.
I nostri peli nasali impediscono alle particelle di circa 100 µm di entrare nel nostro corpo, ma molte altre particelle più piccole riescono ad entrare e queste sono le principali, secondo gli standard di qualità dell’aria:
- Le PM10 sono particelle in sospensione di dimensioni inferiori a 10 µm, che rimangono intrappolate nella gola.
- Le PM2,5 sono particelle inferiori a 2,5 µm, che vengono intrappolate nei polmoni.
- Le PM1 sono, ovviamente, quelli più piccoli di 1 µm, che possono attraversare tutto fino a entrare nel flusso sanguigno.
Lo scorso settembre, l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha fissato nuove soglie di inquinamento atmosferico più restrittive per il settembre 2021. Questi sono i valori stabiliti dalle linee guida:
- PM2,5 5 µg/m³ (media annuale)
- PM10 15 µg/m³ (media annuale)
Altri inquinanti, misurati soprattutto nell’ambiente esterno delle città:
- O₃ (ozono) 100 µg/m³ (massimo giornaliero di periodi di 8 ore).
- NO₂(biossido di azoto) 10 µg/m³ (media annuale) e 25 µg/m³ (media giornaliera)
- SO₂(biossido di zolfo) 40 µg/m³ (media giornaliera)
- CO (monossido di carbonio) 4000 µg/m³ (media giornaliera)
Fonte: OMS. Inquinamento atmosferico
L’elenco dei disturbi della salute associati al particolato è in continua crescita. Il PM è stato collegato a diverse malattie polmonari e attacchi cardiaci ed è classificato come cancerogeno di classe 1. Non c’è da stupirsi se l’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica l’inquinamento atmosferico come il più grande rischio ambientale per la salute umana, causando sette milioni di morti all’anno.
I dati più aggiornati delle Nazioni Unite (del 2019) stimano che il 90% della popolazione mondiale vive in aree in cui i livelli di concentrazione superano quelli indicati nelle linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria del 2005 per le esposizioni prolungate al PM2,5.
Sebbene le soglie di sicurezza fissate dall’OMS non siano vincolanti, questa fase è essenziale per ogni Paese per decidere se fissare limiti per ogni inquinante e se fissare i limiti dell’OMS, come molte nazioni hanno fatto nell’aggiornamento dei loro Contributi Nazionali Determinati (NDC).
Il 94% degli spagnoli ha respirato aria inquinata nel 2019, secondo Ecologistas en Acción
I due tipi di microparticelle, PM 2,5 e PM 10, provengono solitamente dalla combustione di combustibili fossili e sono considerati pericolosi per la salute in quanto possono penetrare nei polmoni, anche se i primi sono ancora più dannosi per la salute, in quanto date le loro piccole dimensioni possono raggiungere il flusso sanguigno, avverte l’OMS.
Secondo l’OMS, il 90% dei decessi legati alle particelle PM 2,5 può essere evitato se si adottano le nuove linee guida, che in linea di principio non sono giuridicamente vincolanti, anche se secondo l’organizzazione sono altamente raccomandate, non solo per proteggere la salute, ma anche per combattere il cambiamento climatico.